Lattebusche, da cooperativa di piccoli allevatori a grande industria

Da cooperativa di piccoli allevatori a grande industria: si potrebbe riassumere in questo modo l’evoluzione di Lattebusche, una delle aziende casearie più importanti in Italia. Esporta il 20 per cento della produzione in tutto il mondo e nel 2016 ha fatturato cento milioni di euro. Ma i dirigenti amano ricordare le origini umili dell’azienda: più di sessant’anni fa, i piccoli allevatori del paese di Busche, nel bellunese, decisero di creare una cooperativa e a turno andavano a mungere le vacche, cercando così di abbattere i costi della produzione e guadagnare di più. Nel tempo l’idea si è rivelata vincente e i 36 soci della cooperativa hanno fatto crescere l’azienda fino ad arrivare al colosso di oggi.

Attualmente Lattebusche conta cinque stabilimenti: Busche, Chioggia (VE), Sandrigo (VI), Camazzole (PD) e San Pietro in Giù (PD). Quest’ultimo stabilimento è il primo produttore in Veneto di Grana Padano. Nel complesso, a Lattebusche lavorano 266 dipendenti e 50 agenti. L’azienda lavora circa tremila e seicento ettolitri di latte al giorno destinati a trasformarsi in una quantità vastissima di prodotti, dallo yogurt al gelato o ai formaggi. È la prima a pagare i soci produttori in base alla qualità del loro latte. Il formaggio di punta, il Piave, ha ottenuto nel 2010 il marchio Dop: una conferma dell’ottimo lavoro dell’azienda.

Il primo punto vendita è stato aperto nel 1969 ed è stato chiamato “Bar Bianco”. La particolarità consisteva nel fatto che si servivano solo prodotti caseari e analcolici. Nonostante lo scetticismo di molti, si è trattato di una scelta lungimirante. Grazie anche alla posizione strategica vicino ai percorsi degli escursionisti, il “Bar Bianco” ha avuto un grande successo. Negli anni sono stati aperti altri “Bar Bianchi” (visitati da più di un milione e mezzo di persone) e anche punti vendita più tradizionali. Oltre ai punti vendita diretti, Lattebusche rifornisce tutti i giorni 1700 negozi e i supermercati di tutta Italia.

Lattebusche conserva valori importanti, tra cui la salvaguardia dell’ambiente. Infatti, ha vinto diversi premi negli ultimi cinque anni relativi alla sostenibilità ambientale, al rispetto dell’ambiente e alla creazione di progetti di responsabilità sociale d’impresa. L’ultimo in ordine cronologico è il riconoscimento “Responsabilità Sociale Award”, assegnato all’interno dei “Veneto Awards 2017”.

Garanzia di qualità sono i controlli che avvengono su tutta la filiera di produzione. Inoltre, l’azienda si è dotata di quattro laboratori di ricerca dove lavorano sette ricercatori che conducono controlli di qualità e ricerche per migliorare i prodotti. “La ricerca è fondamentale perché il mondo è in continua evoluzione e anche a fronte dei numerosi successi bisogna pensare quali novità o quali esigenze il mercato richiederà” spiega Matteo Bortoli, direttore del settore marketing.
Strategia vincente non si cambia: Lattebusche continuerà a dedicarsi alla qualità e alla ricerca di innovazione sui prodotti, che è esattamente la filosofia che da piccola cooperativa le ha permesso di trasformarsi in colosso portante dell’industria casearia veneta e italiana.

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