Acque del Chiampo, l’attenzione al territorio nel segno della sostenibilità

Fra le risorse più importanti, quando si parla di sostenibilità, va senza dubbio inserita l’acqua. E va fatto anche in un territorio come quello dove opera Acque del Chiampo, che pure ne è storicamente ricco. “Il nostro territorio è contraddistinto da una ricchezza d’acqua che ne ha fatto le fortune “, sottolinea il consigliere delegato della società, Andrea Pellizzari, in vista della partecipazione dell’azienda alla Green Week. “Non è un caso che Acque del Chiampo e il distretto della concia siano qui: ci sono per delle condizioni favorevoli. E c’è un tema, ovvero quello del fare squadra. In questa zona abbiamo le concerie, le aziende chimiche, tutti i fornitori, e ci siamo anche noi. Tutti assieme vogliamo lavorare in filiera, sfruttando i principi dell’economia circolare. Questi sono i driver che ci hanno sempre guidato”, aggiunge il manager.
La sostenibilità, poi, è nel dna di Acque del Chiampo: “le nostre tariffe sono state calibrate secondo il principio del ‘chi meno inquina meno paga'”, esemplifica Pellizzari. “Vogliamo accompagnare la crescita dei nostri imprenditori, ma chiediamo loro attenzione all’ambiente e alla sostenibilità, e vogliamo dare segnali in questa direzione”. Anche per questo l’azienda, che fattura circa 45 milioni, sostiene importanti investimenti in ricerca e sviluppo, pari a oltre 2 milioni e mezzo di euro per la ricerca in senso lato. Oltre a questi ci sono poi gli investimenti pluriennali sulla rete, pari a 30 milioni per la parte industriale e a 15 per la parte civile.

Perché una delle caratteristiche dell’ato che è servito da Acque del Chiampo, il più piccolo d’Italia, composto da appena 10 Comuni, è proprio questa, avere due reti completamente separate.Di fatto è come se fossimo due società, una che si occupa di civile e che pesa per meno di un terzo dei nostri ricavi, e una che si occupa di industriale. Sono dimensioni capovolte rispetto ai nostri competitor: di fatto abbiamo una rete civile estesa per circa 700 chilometri e una industriale di circa 40 km”, aggiunge l’ad. Ma le particolarità non si fermano qui. “Già ben prima della Legge Galli qui si capì che serviva un depuratore e noi possiamo vantarne uno che, a fronte di un numero di abitanti nell’ato pari a circa 100 mila persone, è in grado di lavorare gli scarichi di una città come Milano che ne fa un milione e mezzo. Tutte le aziende conciarie sono state collettate fin dall’inizio e il trattamento lo facciamo noi per tutti, così da riuscire a fare anche massa critica e concentrare investimenti, ricerca ed esperienza”, continua Pellizzari.

Altri temi su cui è attiva Acque del Chiampo, che negli ultimi 4 anni è stata sempre finalista fra le migliori public utility italiane per temi come formazione del personale e tecnologia e innovazione, sono quelli dei Pfas e i protocolli col ministero dell’Ambiente. Sul primo fronte, che ormai occupa le pagine di cronaca da tempo, il gruppo “ha investito 4 milioni di euro dal 2014 ad oggi”. “Non esistevano esperienza da mutuare e ci siamo dovuti attrezzare, sia come laboratorio che come competenze. Ora siamo uno dei soggetti che su questo fronte contribuisce al dibattito scientifico, abbiamo aperto collaborazioni con le università di Padova e Torino e le prime tesi sul tema sono state fatte presso il nostro laboratorio”, rivendica Pellzzari, specificando come il dato sia tanto più “significativo” se si considera che non si tratta di attività caratteristiche per un gestore del servizio idrico.

Dopo quello firmato a fine 2005, inoltre, nel 2017 è stato rinnovato e innovato il programma di accordo quadro firmato dal gruppo con il ministero dell’Ambiente, con la Regione, i comuni e altri entri: fra i suoi obiettivi “la riduzione delle sostanze pericolose nei cicli produttivi e negli scarichi, anche oltre quanto strettamente previsto dalle normative, cominciando anche sperimentazioni per individuare tecniche di abbattimento di queste sostanze, la riduzione dei Pfas, la ristrutturazione degli impianti di depurazione e la realizzazione dei sistemi per il trattamento dei fanghi, per limitare il conferimento in discarica”.

In occasione della Green Week, Acque del Chiampo, Dani, Ilsa e Samia aprono le porte al pubblico con il progetto speciale Arzignano Green Land. Per registrarti all’evento, clicca qui.

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