ALTA VELOCITA’, STRADE E AEREI: ECCO LE PRIORITA’ DEL GOVERNO

Gazzetta di Parma / di Pierluigi Dallapina

Un’autostrada, una ferrovia, un porto o un aeroporto possono essere «amici» dell’ambiente? Un’infrastruttura può essere sostenibile? Secondo la vulgata comune no, ma è un errore. «Il G 20 ha identificato le infrastrutture sostenibili come quelle opere che sono valutate durante tutto il loro arco di vita e anche dopo. Questo significa che l’infrastruttura va pensata in un’ottica di economia circolare», chiarisce Enrico Giovannini, il «tecnico» chiamato da Mario Draghi alla guida di quello che era il Mit, il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, ora trasformato, proprio per volere di Giovannini, nel ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili. «In Italia siamo disabituati a immaginare le infrastrutture sostenibili», rimarca il ministro, ricordando però che anche l’Europa, oltre al G 20, pensa che siano possibili e le finanzia con parte dei 200 miliardi di euro del Next generation Eu, a patto che «non facciano danno significativo all’ambiente». Ma ieri sera a Palazzo Soragna, sede dell’Unione parmense degli industriali, durante «Le infrastrutture della sostenibilità», uno dei tanti appuntamenti della Green week, si è parlato anche di opere concrete. Come l’alta velocità Napoli-Bari, i porti di Genova e Trieste, i nuovi bus ecologici o la qualità dell’abitare. Progetti che cubano 60 miliardi di euro e che il ministero dovrà gestire. E per Parma cosa c’è in cantiere? Sul piano delle infrastrutture i temi caldi sono la fermata dell’Alta velocità, il completamento della TiBre autostradale, oltre allo sviluppo dell’aeroporto, come ha ammesso lo stesso Giovannini nel dibattito che ha coinvolto anche il sindaco Federico Pizzarotti e che è stato moderato dal giornalista di EmilPost, Alberto Bollis. «A fine mese firmeremo un protocollo d’intesa con Rfi per un progetto sullo studio di fattibilità della fermata dell’Alta velocità. Entro fine anno avremo un responso sullo studio. Ma è vero che se ci fossero fermate in continuazione non sarebbe più un’Alta velocità», precisa il ministro, prima di parlare della Ti-Bre. «Ci sono alcune valutazioni che ci devono indurre alla prudenza», in più «gli investimenti sul ferro potrebbero cambiare le convenienze». Per quanto riguarda l’aeroporto, Giovannini aggiunge: «L’Enac sta preparando un piano nazionale aeroporti e noi discuteremo entro l’anno un piano integrato nazionale della logistica e dei trasporti». Insomma, per il ministro, le diverse infrastrutture attese dal territorio vanno considerate in modo complessivo. «Questi sono tre esempi interessanti. Dobbiamo pensare la ferrovia, il trasporto su strada e l’aeroporto in un’ottica integrata. Per questo nel Pnrr stiamo investendo molto sull’ultimo miglio, per collegare le infrastrutture». Il sindaco, si muove sulla linea del ministro, «mai potrei avere un’opinione discordante», ma poi ammette: «Il nostro obiettivo è essere collegati meglio con il mondo». Resta da capire come.

 

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