Festival della green economy: il Manifesto delle imprese

Gazzetta di Parma / di Mara Varoli

«La sfida della sostenibilità è oggi». Una sfida che si fa competitiva per dare un futuro all’Italia e al mondo intero. Ha ragione Ermete Realacci, presidente del Comitato scientifico del Festival della Green economy, a Parma fino a domenica, e presidente della Fondazione Symbola. Un Festival dal programma internazionale, presentato ieri mattina a Le Village di Crédit Agricole.

La curatrice di Greenweek e amministratore delegato Post Eventi Alessandra Pizzi ha anticipato: «Il Festival della Green economy si colloca nella Greenweek. Quando abbiamo iniziato a pensare al programma la situazione era diversa da quella attuale, perché poi il conflitto ha cambiato le carte in tavola, ma la priorità della questione sul cambiamento climatico rimane, così come rimangono il tema dell’energia e delle rinnovabili. Il Festival sarà quindi una grande occasione di dibattito. Oggi alle 10,30 all’Auditorium Crédit Agicole in via Spezia presenteremo il Manifesto delle imprese green che sul piano della sostenibilità si impegnano concretamente». Il Manifesto è infatti uno strumento per fornire alle imprese obiettivi misurabili per i prossimi anni. «Questo è il Festival che parla della questione ambientale incrociando più mondi e su quanto si può fare in materia – è intervenuto Realacci -. E le imprese che non investono nella sostenibilità rischiano. Ricordiamoci che le imprese che fanno investimenti green sono quelle che esportano di più e generano più occupazione. E ricordiamoci che il 40% dei neoassunti devono avere competenze ambientali». Realacci ha poi presentato «L’Italia in dieci selfie», il documento elaborato da Symbola che fotografa il Paese, sotto il profilo di un’econo – mia a misura d’uomo per affrontare il futuro. Un documento che ha ricevuto il patrocinio dei ministeri degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e della Transizione ecologica, in collaborazione con Unioncamere e l’associazione delle Camere di commercio italiane all’estero. Questa la premessa del presidente Realacci: «Crisi climatica, pandemia, conflitti laceranti, disuguaglianze sembrano a tratti prefigurare un futuro meno a misura d’uomo. Per cambiare rotta oggi ogni Paese, ogni comunità, ogni impresa, ogni persona è chiamato a mettere in campo e in comune i propri talenti. Vale anche per l’Italia. Il nostro Paese dà il meglio di sé con un modo tutto italiano di fare economia: che tiene insieme innovazione e tradizione, coesione sociale, nuove tecnologie e bellezza, capacità di parlare al mondo senza perdere legami con territori e comunità, flessibilità produttiva e competitività. L’Italia in 10 selfie racconta ogni anno alcuni nostri punti di forza, spesso poco conosciuti. E la spinta delle imprese verso la qualità e la sostenibilità che li alimenta. Un racconto che vuole essere un promemoria e un’agenda: da qui possiamo partire per affrontare non solo i nostri mali antichi ma il futuro e le sfide che ci pone. Possiamo farlo dentro la missione che si è data l’Europa con il Next Generation EU, per rispondere alla crisi climatica e alla pandemia tenendo insieme coesione, transizione
verde, digitale. Dobbiamo farlorafforzando nel mondo un percorso di cooperazione e di pace oggi indebolito. Per costruire insieme, senza lasciare indietro nessuno, senza lasciare solo nessuno, un mondo più sicuro, civile, gentile. È un’Italia che fa l’Italia quella che Symbola censisce e racconta con le sue ricerche». Alcune slide spiegano bene il lavoro di documentazione: «Nel riciclo di materia sulla totalità dei rifiuti, l’Italia risulta più capace al 79%. Anche nella graduatoria dei Paesi dell’Unione europea per indici di eco-efficienza ed ecotendenza l’Italia è avanti – ha
continuato Realacci -. Per quanto riguarda le imprese italiane che negli ultimi cinque anni hanno investito in prodotti e tecnologie green siamo a un terzo del totale: il 31,9%. Tra il 2016 e il 2020 ben 441 mila aziende hanno effettuato investimenti green. Non mancano i punti critici, ma l’Italia in alcuni campi è davvero forte, anche se c’è ancora tanto da fare». Eccoli i 10 selfie: l’Italia leader nell’economia circolare; campioni nell’efficienza per competere su green e qualità; è italiano il più grande operatore al mondo nelle rinnovabili; primi al mondo per siti Unesco e leader nel design, Italia terza al mondo per specializzazione nelle tecnologie per lo spazio e leader europeo nell’osservazione della terra; primato italiano nell’agroalimentare legato al territorio; meccanica italiana seconda in Europa e quarta al mondo per export di macchine utensili; piastrelle made in italy, prime al mondo per valore dell’export; Italia leader mondiale nel legnoarredo grazie alla sostenibilità; occhiali, Italia ai vertici mondiali per export. Ma c’è di più: Symbola ha realizzato un focus regionale del numero di imprese che hanno effettuato eco-investimenti nel periodo 2016-2020 in prodotti e tecnologie green: in Lombardia sono 89.784, il 20,3%, in Veneto sono 41.529, il 9,4%, in Emilia Romagna 34.491, il 7,8%, davanti a regioni come Toscana, Lazio, Puglia, Sicilia e Liguria.

Filiberto Zovico, fondatore di ItalyPost e direttore di EmiliaPost ha presentato il Festival della green economy, con oltre 300 relatori e 60 eventi: «Abbiamo chiamato tre grandi esperti: stasera alle 21 al Paganini ospiteremo grazie a Davines David MacMillan, James S. McDonnell Distinguished University Professor of Chemistry Princeton University, premio Nobel per la Chimica 2021. Il titolo dell’incontro: Sustainability through organocatalysis (and the path from bellshill, scotland to a nobel prize). Sempre al Paganini domani alle 21 il fisico e glaciologo Peter Wadhams, professore emerito di fisica oceanica e capo Polar Ocean Physics Group Università di Cambridge, che interverrà su “Addio ai ghiacci. È ancora possibile salvare il pianeta?”. Sempre domani alle 18,30 al Paganini ci sarà Maxine Bédat, fondatrice New Standard Institute, autrice di “Unraveled. Il lato oscuro della moda”». Osannato dalla stampa internazionale, il libro di Maxine Bédat uscirà in libreria dal 13 giugno: un libro che mette sotto accusa l’industria del fast fashion e destinato a far discutere i consumatori che antepongono il prezzo alla sostenibilità. Zovico ha poi ripetuto l’importanza del Manifesto delle imprese sostenibili e ha annunciato i vari temi che il festival affronterà: moda, arte e bellezza, lusso, food, felicità, la sezione dei territori, logistica, trasporti e le rinnovabili, «che è la direzione di marcia – ha detto Zovico -. Auspico che questo Festival della Green economy sia il luogo in cui si entra nel merito del problema». Alessandra Pizzi ha quindi ringraziato l’Unione Parmense degli Industriali per il grande sostegno, l’Università di Parma, le realtà del territorio e Crédit Agricole. Il direttore dell’Unione Parmense degli Industriali Cesare Azzali ha espresso il suo apprezzamento per un evento che affronta tutti i temi legati alla green economy e che vede protagonisti i più importanti esponenti dell’economia, della finanza, e delle istituzioni attenti ai temi della sostenibilità. «Ma anche per le imprese – ha sottolineato Cesare Azzali – che confermano l’impegno di chi si deve confrontare con la realtà: bisogna interrogarsi sul come non sul se. Come territorio abbiamo accolto con grande interesse occasioni come questo festival che ospita persone qualificate. E quindi con molta soddisfazione attendiamo la partenza degli incontri, tutti molto interessanti». Il presidente di Davines Davide Bollati ha aggiunto: «Ascolterò tante belle presentazioni con grande entusiasmo. Questo è il momento per imparare ad abitare il pianeta. Se si disturba l’ecologia si mina la vita sul pianeta e io sono preoccupato per l’uomo che deve trovare un modo per abitare il pianeta. Non siamo così tanto bravi: dovremmo riscrivere il rapporto
tra uomo ed egoismo». E ha ribadito Bollati: «Fare impresa oggi è difficilissimo. È un continuo compromesso e il corridoio della crescita è sempre più stretto. Ma l’Italia ha un’opportunità straordinaria per far convivere l’uomo con l’economia e con l’ecologia».

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