La Gazzetta di Parma -

Green Week, a Parma sono attesi premi Nobel e big della sostenibilità

Parma si candida a diventare la capitale della Green Economy. Erano infatti presenti più di 60 imprenditori all’incontro promosso dall’Unione Parmense degli Industriali, nel quale il gotha dell’imprenditoria locale, da Barilla, Chiesi, Davines, fino ai consorzi del Parmigiano Reggiano e del Prosciutto di Parma, si sono presentati per varare l’operazione «salto di qualità» del già consolidato Festival della Green Economy. Una manifestazione che ItalyPost, con L’Economia del Corriere della Sera e la Fondazione Symbola, ha lanciato già 12 anni fa e spostato da Trento a Parma nel 2021.

Oltre alle realtà imprenditoriali emiliane, sono molte le imprese da anni impegnate sui temi della transizione ecologica, dalla bresciana Feralpi alla veneta Lago o le grandi associazioni di categoria come Unic, che hanno già dichiarato la loro partecipazione al Festival. Inoltre, decine di aziende apriranno le loro porte in tutta Italia nei primi tre giorni della Green Week per raccontare a centinaia di giovani, provenienti da tutte le università del Paese, il percorso che le porterà a diventare vere e proprie Fabbriche della sostenibilità.

La coesione di intenti da parte delle imprese ha permesso agli organizzatori di creare una prima traccia di programma («che sarà ulteriormente rafforzata» specificano) che vede già un nutrito gruppo di big intervenire nella tre giorni che si terrà a Parma dal 5 al 7 maggio. Ad aprire il Festival sarà infatti il ministro della Transizione ecologica Gilberto Pichetto Fratin, mentre per la chiusura gli organizzatori sperano che risponda all’invito formulato in questi giorni la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che potrebbe sfruttare l’occasione per entrare direttamente nel merito delle grandi sfide che attendono il Paese su questi temi.

Oltre agli esponenti istituzionali, sono già confermati ospiti del calibro di Andre Geim, Jan Lundqvist, Henry Sanderson, Maxine Bedat, Giulio Boccaletti e Alessio Terzi.
Dal 2 al 4 maggio compreso si terranno invece le visite itineranti nelle fabbriche della sostenibilità. Nei prossimi giorni si riunirà il comitato scientifico del Festival, presieduto da Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola, per fare il punto sulle numerose proposte già pervenute e su quelle oggetto di discussione in questi giorni con diverse realtà interessate a portare il loro contributo alla manifestazione.

Sono già chiari i grandi temi che saranno al centro degli oltre 60 eventi e incontri del Festival che spazierà dai temi dell’energia alle nuove normative europee che entreranno in vigore nei prossimi anni e alla coesione sociale. Alcune sezioni tematiche sono già definite e riguardano il viaggiare sostenibile, il cibo e la salute, l’uso della plastica e del packaging, la sostenibilità di vari settori, quali luxury, imprese e il mondo del digital.

«Siamo molto soddisfatti – dichiara Alessandra Pizzi, amministratore delegato di Post Eventi, organizzatore del Festival per ItalyPost – di questa massiccia risposta che sta arrivando dal mondo delle imprese. Sono infatti loro le protagoniste di una transizione ecologica che unisce il tema della sostenibilità a quelli dell’innovazione e della competitività. Una transizione che, nel nostro Festival, combatte tenacemente il rischio di “green washing” che è ormai l’unico pericolo che dobbiamo sventare. Ma su questo fronte siamo assolutamente tranquilli – prosegue Pizzi – perché basta leggere i libri dei due ospiti che porteremo al Festival e che abbiamo pubblicato, Maxine Bedat e Henry Sanderson, per comprendere che alla Green Week ci sarà spazio solo per chi pratica veramente la transizione ecologica».

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