GREEN WEEK – «I NOSTRI BOSCHI SONO UN TESORO DA DIFENDERE E VALORIZZARE COSÌ IL LEGNO PARLERÀ ITALIANO»

Gazzetta di Parma / di Vittorio Rotolo

Con 12 milioni di ettari che esprimono il 38% di copertura forestale, il nostro Paese è il secondo – dopo la Spagna – per superficie destinata a bosco. Ma l’Italia è anche la terza industria al mondo nell’arredo legno e la quarta, in Europa, per costruzioni in legno. «Abbiamo la materia prima ed il mercato. Eppure, l’Italia importa oltre l’80% del legno che viene utilizzato dalla filiera. C’è evidentemente qualcosa che non funziona» ha evidenziato Fabio Renzi, segretario generale di Fondazione Symbola, durante l’incontro dedicato al Made in Italy nella filiera de legno che si è svolto ieri pomeriggio a Palazzo Soragna nell’ambito di Green Week, il festival della green economy. «Dobbiamo capire – ha detto Renzi – come mettere insieme un’organizzazione produttiva che ci consenta di lavorare legno italiano in Italia». «Serve certamente una semplificazione burocratica» ha osservato Ettore Prandini, presidente di Coldiretti. «Noi stiamo lavorando per portare all’attenzione delle istituzioni proposte finalizzate a superare quei vincoli che hanno creato disvalore economico, in una filiera che riteniamo strategica. Il sistema di forestazione – ha proseguito Prandini – non è mai stato visto come un’opportunità: l’auspicio è che ora, utilizzando parte delle risorse del Recovery, si possa intraprendere un percorso di valorizzazione, in questo senso». «Il legno vive una nuova stagione, in virtù della versatilità che questo materiale ha raggiunto grazie alle nuove tecnologie, ed è sinonimo ormai di un’edilizia avanzatissima» ha quindi ripreso Renzi. «Anche in Italia, il legno è sempre più riconosciuto come materiale di costruzione del futuro perché sostenibile e vantaggioso sotto il profilo del risparmio energetico» ha ricordato invece Deborah Zani, ammnistratore delegato Rubner Haus, sollecitata dalle domande di Filiberto Zovico, fondatore di ItalyPost che ha condotto l’incontro. «Parliamo di un materiale – ha continuato Zani – che ingloba Co2 e richiede un minore utilizzo di energia per costruire le pareti. In generale, c’è una riscoperta del legno: basti pensare che, nell’ultimo anno, la richiesta di questo prodotto nel settore di nostra competenza, quello delle costruzioni, è aumentata del 15%». Per Claudio Bertorelli, fondatore di Aspro Studio, «il materiale ligneo, in tutte le sue forme, è quello che meglio ci può rappresentare nel post-Covid perché esprime una buona forma domestica. La filiera del legno viene considerata semplicemente una filiera produttiva. Ma in realtà è una filiera del paesaggio, perché parte e arriva nei paesaggi». Un’esperienza di successo nel riciclo del legno è quella avviata, sin dagli anni Settanta, dal Gruppo Mauro Saviola. «Raccogliamo ogni anno circa un milione e 200mila tonnellate di rifiuti in legno, proveniente dalla raccolta urbana e dalle isole ecologiche, trasformandole in pannelli truciolari» ha spiegato Roberto Valdinoci, consigliere delegato del Gruppo Mauro Saviola. «Pannelli che sono apprezzabili pure sul piano estetico, dal momento che riproducono in maniera perfetta il legno e gli altri materiali, sia per quel che riguarda il disegno che le rifiniture. La nostra azienda – ha concluso Valdinoci – declina sviluppo sostenibile, economico e sociale, che sono le tre colonne del buon fare».

 

 

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