Gazzetta di Parma / di R.C.
Le soluzioni per salvare il pianeta esistono già.
È il messaggio che emerge dal racconto costruito durante l’evento «Con le nostre tecnologie salviamo il Pianeta», nell’ambito della Green Week.
A dimostrare come gli esempi virtuosi di vita e gestione imprenditoriale siano intorno a noi sono stati i racconti-intervista raccolti nel libro «Tocca a noi» (Edizioni Ambiente), presentati dalla giornalista scientifica Elena Comelli (autrice con Emilia Blanchetti).
Ma anche le esperienze degli altri protagonisti dell’evento hanno contribuito a testimoniare che, spesso, casi come
questi sono già in atto, e forse non li raccontiamo (e conosciamo) a sufficienza.
A Parma c’è il caso virtuoso del Consorzio KilometroVerdeParma, su cui ha gettato luce il direttore tecnico Antonio Mortali: «La nostra è una collaborazione proficua fra imprenditori e singoli, in alcuni casi istituzioni e soggetti dal mondo dell’associazionismo e del non profit, nata dalla condivisione di valori, come, in primis, la sostenibilità. Creiamo boschi permanenti, perché il verde non solo assorbe Co2 ma permette di frenare l’innalzamento delle temperature».
Grande impegno per creare una cultura: «Promuoviamo progetti di educazione ambientale nelle scuole», racconta Mortali. E accenna alla ricerca che si sta conducendo su come una barriera verde riesca a proteggere dall’inquinamento, «per dare risposte concrete a chi ci chiede: ma a cosa serve piantare alberi?».
Interessanti poi il caso presentato da Laura Bertacco, ad di Officine di Cartigliano, azienda che ha sviluppato un metodo per eliminare l’acqua dagli scarti dei processi industriali, rendendoli così riutilizzabili in altri ambiti, o il caso di Technowrapp, rappresentata dal suo amministratore delegato Davide Ceccarelli, che sperimenta nuovi materiali al 100% riciclati alternativi ai film plastici per avvolgere i pallet. E infine Revet, che con il suo presidente Nicola Ciolini raccoglie rifiuti in Toscana per poi fornire una materia prima riciclata alle imprese.