Motori a idrogeno o elettrici: tutte le sfide «eco» della logistica

Gazzetta di Parma / di R.C.

Una fila di autocarri che percorre una corsia d’autostrada, una nave cargo che trasporta container da una parte all’altra del mondo, treni merci che corrono lungo le rotaie verso stazioni e interporti.

Sono tutte immagini che non collegheremmo al concetto di «green». Eppure sono tante le iniziative che la logistica sta mettendo in campo per ridurre le proprie emissioni. È quanto hanno raccontato Andrea Condotta, public affairs&innovation manager di Gruber Logistics, Alberto Iseppi, direttore E-Mobility, Urban and Construction Sales di Italscania, Gianluigi Mason, direttore logistica Italia Barilla, Federica Montaresi, responsabile settore Progetti
Speciali, Innovazione e Relazioni Esterne dell’Autorità Di Sistema Portuale Mar Ligure Orientale e Antonella Scardino, segretario generale dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale Porti di Venezia e Chioggia, nel corso dell’evento di ieri «Muovere le merci: le soluzioni sostenibili».

A dare il la è stata una riflessione sul trasporto via terra, grazie alle testimonianze di Condotta e Iseppi. Entrambi hanno sottolineato come per il settore il nemico sia il gasolio, ma queste aziende stanno mettendo in campo tanti progetti per superarlo.

Si va dalle soluzioni di transizione, come il gas naturale liquefatto, che vanta un impatto minore, nonostante incida ancora in termini di emissioni, a quelle che sono le frontiere del futuro per il settore: l’idrogeno e l’elettrico.

Ma il trasporto via terra è solo una delle componenti della filiera logistica. Un altro attore fondamentale sono i porti, che hanno un ruolo strategico in quanto punti di connessione tra il trasporto via nave, quello su rotaia e quello su gomma. Per questo il porto sostenibile del futuro sarà in grado, spiegano Scardino e Montaresi, di accogliere navi più sostenibili, e potrà essere un vero e proprio hub, in grado di fornire energia elettrica e idrogeno a treni e autocarri.

Se per questi attori la logistica costituisce il 100% delle emissioni, è bene tenere a mente che essa è solo parte di un processo più ampio, che va dalla produzione al consumatore. A spiegarlo è Mason, rappresentante di un’azien – da, Barilla, per la quale la logistica pesa «per circa il 7-8% delle emissioni». Ma, ha spiegato Mason, per essere più sostenibili, è essenziale agire su tutti i fronti e mettere in campo innovazioni strategiche. Ma non solo, un’altra priorità per l’azienda parmigiana è «ridurre le distanze del trasporto su gomma», attualmente la modalità a più alte emissioni, in favore del trasporto su rotaia. Una scelta che permetterebbe di coprire queste distanze più brevi con veicoli elettrici.

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